03.05.2016 | In primo piano

Grazie alle pompe di calore risparmiamo 50'000 litri di olio combustibile all’anno

Martin Leuenberger lavora da quasi 20 anni per PB Swiss Tools. L’elettromeccanico con diploma federale di maestro nella costruzione di impianti e apparecchi è responsabile dei settori manutenzione, ambiente e sicurezza del lavoro. Oltre a dirigere un team di 13 persone, cura anche la formazione degli apprendisti operatori in automazione. In questa intervista ci parla della nuova pompa di calore – e del ruolo che l’azienda assegna alla sostenibilità.

Signor Leuenberger, perché avete optato per le pompe di calore?
Da noi in azienda la sostenibilità è un tema centrale. Nei quasi venti anni trascorsi dalla mia assunzione, mi sono reso conto in molte occasioni di quanto il nostro management dia importanza ai miglioramenti e ottimizzazioni volti a tutelare l’ambiente e le risorse naturali. Questo atteggiamento è molto radicato nell’impresa e si esprime a tutti i livelli. Con una pompa di calore evitiamo di produrre emissioni inquinanti. Si può dire che sia una nostra tradizione: la prima fu fatta installare nel 1979 da Max Baumann senior, che già allora voleva un riscaldamento senza fumi – una scelta pionieristica per l’epoca. Nei due stabilimenti, risparmiamo grazie alle pompe di calore ben 50'000 litri di olio combustibile all’anno.

Le pompe di calore hanno bisogno di elettricità. In azienda riuscite anche a sfruttare delle sinergie?
Sì, le pompe sfruttano il calore residuo delle macchine. L’acqua di raffreddamento usata viene condotta in un silo da 100 metri cubi e qui raffreddata dalle pompe di calore. L’energia termica prodotta viene usata per il riscaldamento. Lo stesso succede con il calore residuo dei compressori. Inoltre, dal 2014 siamo allacciati al sistema di teleriscaldamento locale della Energie AG Sumiswald.

A parte le pompe di calore, cos’altro fa PB Swiss Tool per la sostenibilità?
Adottiamo delle misure rigorose di gestione energetica, tra cui per esempio l’ottimizzazione dei picchi di carico. Usiamo un sistema di Alpiq/Xamax che ci permette di razionalizzare i consumi energetici e di individuare i potenziali di risparmio. Regolari consulenze energetiche ci permettono di avere sempre un quadro aggiornato della situazione. Su base altrettanto regolare portiamo avanti il nostro cosiddetto «processo di miglioramento costante». Per esempio, abbiamo trasferito una gran parte della produzione a Grünen, in modo che a Wasen ci fosse più spazio per montaggio finale, logistica e corsi di formazione, nonché per una presentazione esteticamente gradevole dei prodotti. Questo ci ha permesso tra le altre cose di migliorare i processi di produzione e di ridurre considerevolmente i viaggi da uno stabilimento all’altro. Un vantaggio non soltanto economico, ma anche ecologico.

Sono previste ulteriori misure?
In campo edilizio, quando sono previsti degli ammodernamenti ci orientiamo verso le soluzioni sostenibili. Un altro potenziale risiede secondo me nella mobilità, ovvero nell’uso di veicoli elettrici tra Wasen e Grünen, che dobbiamo ancora valutare. Ogni volta che affrontiamo qualcosa di nuovo, ci chiediamo: come possiamo farlo nel modo migliore possibile? Siamo aperti alle soluzioni innovative e ci piace dare il buon esempio nel campo della sostenibilità – non solo a parole, ma con i fatti.

Signor Leuenberger, grazie di questo colloquio.

Share this article
Share Tweet Share Email
Visit
Abbonati alla rivista Inside