29.10.2021 | Rassegna stampa

Pianificare, decidere, attuare

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La creazione di un classico tra gli utensili come pietra angolare dell’imprenditoria ecologica: una conversazione con la CEO di PB Swiss Tools Eva Jaisli e il Project Manager Development Manufacturing Martin Leuenberger su qualità, responsabilità e decarbonizzazione.

«Prendiamo in considerazione l’aspetto ambientale già al momento dell’acquisto di una nuova macchina.»
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Martin Leuenberger,
Project Manager Development Manufacturing

 

Dal 1878, PB Swiss Tools produce nell’Emmental utensili e strumenti medicali di qualità svizzera per tutto il mondo. Signora Jaisli, lei dirige l’azienda da 25 anni, a cosa è dovuto questo lungo successo?

Eva Jaisli (EJ): È un processo di sviluppo continuo in cui ci chiediamo sempre: cosa si aspettano i nostri clienti da noi domani? Quali condizioni dobbiamo creare per soddisfare le loro aspettative e ispirarli? La nostra forza innovativa, la qualità inconfondibile e i prezzi competitivi sono essenziali. Questi fattori determinano se possiamo mantenere una posizione leader nel mercato globale e mantenere la nostra promessa «work with the best».

Martin Leuenberger (ML): Anche la garanzia a vita sui nostri utensili è certamente degna di nota. Se non ne fossimo convinti noi stessi, non la concederemmo. La gente ha fiducia nei nostri utensili: sono compagni fedeli per i professionisti dell’industria e dell’artigianato così come per gli amanti del fai-da-te esigenti.

La sostenibilità ha un’alta priorità nella vostra azienda. Come è nata questa attenzione?

EJ: Per generazioni, le famiglie proprietarie si sono concentrate e hanno investito sulla sostenibilità. Con una comprensione della responsabilità sociale, economica ed ecologica, plasmiamo fino a oggi lo sviluppo dell’azienda. Un esempio è la nostra impugnatura completamente riciclabile in acetato butirrato di cellulosa (CAB), un materiale naturale trasformato, prodotto partendo della cellulosa. È stata sviluppata dalle necessità della seconda guerra mondiale, quando non era più possibile acquistare utensili dall’estero. L’esercito svizzero aveva chiesto a PB Swiss Tools di coprire la domanda. Mio suocero ha accettato la sfida e ha investito mezzo anno di fatturato per comprare dall’America un impianto per lo stampaggio a iniezione, una tecnologia allora sconosciuta in Europa.

Un investimento audace...

ML: Sì, era enormemente orientato al rischio e innovativo. È stato un pioniere con la pretesa di produrre un’impugnatura di alta qualità che potesse essere prodotta in massa nel rispetto della natura. Ed è stata molto convincente sul mercato, tanto che ancora oggi è popolare in tutto il mondo.

PB Swiss Tools ha puntato presto sulle pompe di calore. Anche in questo caso vi sono state riflessioni simili?

EJ: Anche in questo caso la visione venne da mio suocero, che disse: «Non voglio una ciminiera sul nuovo impianto di produzione. Ci deve essere un’altra soluzione». Così nel 1979 siamo stati una delle prime aziende in Svizzera a integrare un impianto a pompa di calore di questa portata.

ML: E questo nonostante i costi folli dell’epoca. Un bruciatore a gasolio sarebbe costato solo una frazione. All’epoca era una prestazione pionieristica, della quale viviamo ancora oggi.

Da allora avete integrato altre pompe di calore. Quali sono i vantaggi?

ML: Possiamo far funzionare le pompe di calore con il calore residuo dell’acqua di raffreddamento delle nostre macchine. Uno dei nostri due stabilimenti è riscaldato esclusivamente con pompe di calore ad acqua freatica.

Le questioni ambientali ed energetiche sono ancorate nella strategia di PB Swiss Tools?

EJ: Sì, lo sviluppo sostenibile è un indirizzo della nostra strategia quadriennale. Si orienta alla visione di una società che si sviluppa in modo sostenibile. Sulla base della strategia, sviluppiamo un piano d’azione che definisce i traguardi per due anni. Tra le altre cose, si tratta anche di risparmiare i fattori rilevanti per l’ambiente quali acqua, elettricità e prodotti chimici, così come di ridurre le emissioni di gas serra.

Come collaborate voi due?

ML: La cooperazione non è complicata. Abbiamo iter decisionali molto brevi. Se ci sono domande o decisioni, le guardiamo insieme, le analizziamo con tutte le persone coinvolte e prendiamo decisioni tempestive.

 

«Lo sviluppo sostenibile fa parte della qualità. »
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Eva Jaisli,

CEO

 

La Svizzera punta all’obiettivo emissioni zero. Anche voi state andando in questa direzione con PB Swiss Tools?

EJ: Chiaramente. La riduzione di CO² è uno dei requisiti per contrastare il cambiamento climatico. C’è un interesse socio-politico e un interesse aziendale per questo tema. Con le nostre misure, non solo riduciamo le emissioni, ma anche i costi. L’obiettivo corrisponde quindi alla nostra logica ed è anche parte della nostra strategia.

Oltre alle pompe di calore avete attuato altre misure a protezione dell’ambiente.

ML: Esattamente. Un altro traguardo è stato il trattamento delle acque reflue dieci anni fa. Grazie all’introduzione del trattamento a ciclo chiuso della nostra galvanica, oggi risparmiamo molta acqua. Per principio, prendiamo in considerazione l’aspetto ambientale già al momento dell’acquisto di una nuova macchina. Controlliamo come possiamo utilizzare l’energia ausiliaria, per esempio per riscaldare. Rinnoviamo continuamente la nostra tecnologia e la nostra produzione, aumentando così la protezione dell’ambiente, sul lavoro e della salute. Conviene assolutamente analizzare e migliorare continuamente i processi esistenti.

EJ: Ci sforziamo di assumere una responsabilità ambientale rilevante per noi stessi e per le generazioni future. Questo richiede sistematicità nel pensiero, nelle decisioni e nell’attuazione. Ma ha anche a che fare con l’atteggiamento, con lo spirito nell’azienda. Quando più persone pensano insieme, i risultati sono di solito migliori. Tuttavia, le misure richiedono anche la volontà di investire continuamente.

Come viene attuato concretamente?

ML: Per esempio, la manutenzione dei nostri impianti è una priorità assoluta. L’usura è sempre una perdita che può portare a guasti. Ecco perché è molto importante considerare l’intero ciclo di vita di un prodotto, dalla sua creazione al suo smaltimento.

EJ: Per questo ci interessano anche i fornitori e il modo in cui si prendono cura dell’ambiente. Si tratta di esaminare costantemente tutti gli aspetti e di chiedersi: A che punto è lo sviluppo tecnologico? Dove possiamo ottimizzare ulteriormente i nostri prodotti o processi di produzione con nuove soluzioni?

Di quali condizioni quadro hanno bisogno le PMI per imboccare la strada della decarbonizzazione?

EJ: Abbiamo bisogno di un margine di manovra imprenditoriale e dobbiamo esercitarlo con tutta la responsabilità e la diligenza possibili. La legge sulla protezione dell’ambiente, entrata in vigore nel 1985, è diventata un motore dell’obbligo di diligenza e ha certamente contribuito a promuovere metodi di produzione rispettosi dell’ambiente.

Entrambi avete menzionato la cultura aziendale come un fattore per le attività imprenditoriali sostenibili. Potete spiegarvi meglio?

ML: Un tema è la moderazione. Pensiamo: È assolutamente necessario prendere l’aereo per andare dal cliente o possiamo risolvere il problema in un altro modo? Controlliamo sempre se ci sono modi alternativi per risparmiare risorse. Anche la volontà di rinunciare ne fa parte. È una visione della vita. Fortunatamente, abbiamo molte persone che la condividono e ne vedono il senso.

EJ: Il lavoro che ha un senso è un punto molto importante. Lo sviluppo sostenibile è parte di ciò che rende la vita degna di essere vissuta; sia come individuo, come famiglia, come azienda o come società. Per me ha senso l’economia responsabile. Questo è l’obiettivo che perseguiamo presso PB Swiss Tools. Sviluppiamo i nostri prodotti con innovazione e continuità, senza perdere di vista la nostra responsabilità verso l’ambiente. Perché lo sviluppo sostenibile è parte integrante della nostra qualità. È la nostra filosofia aziendale. E questo richiede alfieri che la vivano in prima persona. E non solo all’interno dell’azienda.



Eva Jaisli, CEO di PB Swiss Tools e vicepresidente di Swissmem, si batte anche a livello nazionale per un’economia responsabile.



Il calore residuo delle macchine nella fabbrica è usato per far funzionare la pompa di calore.
 


L’acetato butirrato, che viene riciclato direttamente sul posto e riutilizzato nel processo di produzione, è utilizzato nella fabbricazione delle impugnature degli utensili.



Martin Leuenberger lavora presso PB Swiss Tools dal 1998 ed è responsabile dei settori Ambiente e Sicurezza sul lavoro.
 

Intervista: Corinne Keller
Foto: Sonja Heusinger
 

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